La Fava Tonka. Natura e sintesi di una materia prima base della profumeria
Una delle materie prime base della profumeria, tra le più conosciute, con cui si inizia spesso l’educazione olfattiva dei profumieri è la fava tonka. Con le sue note dolci dai richiami cremosi e golosi, divide la sua notorietà con la molecola di cui è ricca, creando un binomio che difficilmente viene dimenticato quando la si annusa per la prima volta: quello con la cumarina.In profumeria la fava tonka e la cumarina viaggiano l’una a fianco dell’altra, in un percorso che si intreccia fin dagli albori della storia della chimica delle fragranze tra l’analisi delle molecole contenute nelle sostanze naturali e la realizzazione delle corrispondenti molecole sintetiche.
Agli inizi del 1800 la fava tonka era già conosciuta in Europa, importata dal Venezuela nel 1793 in Francia. Nel 1820, il chimico organico tedesco Vogel studiando i semi di fava tonka isolò la sostanza cristallina che naturalmente appare sulla sua superficie a cui il farmacista francese Guilbourt diede poi il nome di cumarina, dalla parola “coumarou” con cui viene indicata la fava dalle popolazioni amazzoniche. Usata principalmente per profumare i saponi e come aromatizzante nella lavorazione del tabacco, la fava tonka iniziò a trovare posto anche nella palette delle materie prime di profumeria come tintura alcolica.
Nel 1856 i chimici tedeschi Wolher e Fittig delucidarono la struttura chimica della cumarina e nel 1868 il chimico inglese Perkin riuscì a sintetizzarla secondo un processo chimico originale e infine nel 1876 la Harmann Reimer fu la prima azienda a commercializzare la cumarina sintetica.Nonostante i progressi della chimica di quegli anni (1850-1910), la qualità della cumarina sintetica prodotta era inferiore rispetto a quella estratta dalla fonte naturale; passò ancora qualche anno prima che la profumeria potesse utilizzare appieno e in modo economico questa sostanza.
La consacrazione ufficiale del legame tra profumeria, fava tonka e cumarina avviene storicamente nel 1884: il profumiere Paul Parquet della Maison Houbigant crea Fougere Royale: questo profumo si caratterizzò per il famoso accordo, dove la fava tonka/cumarina gioca un ruolo decisivo in miscela con la lavanda, il patchouli e il muschio di quercia per ottenere una fragranza dalle cararteristiche olfattive originali.
La Materia Prima
La fava tonka è il seme contenuto nel frutto dell’albero Dipteryx odorata che cresce sia nelle foreste amazzoniche venezuelane e brasiliane sia in Guyana francese e Trinidad. I frutti di quest’albero si raccolgono maturi tra febbraio e maggio e vengono fatti essiccare per 8-10 mesi; dopodichè vengono aperti e si estraggono i semi, lunghi 3-4 centimetri, che si trovano al suo interno. Questi vengono messi ad essiccare e poi immersi in alcol etilico o rum per 12-24 ore durante i quali essi si rigonfiano; una volta tolti dall’alcol, asciugandosi si restringono e sulla superficie compare una patina cristallina bianca costituita per la maggior parte di cumarina. Questo trattamento, chiamato Frosting, serve ai venditori come un segno di qualità del prodotto (più patina che ricopre il seme più questo è fragrante e più è di qualità), ma le adulterazioni date dal possibile uso di soluzioni alcoliche arricchite di cumarina sintetica rendono questa pratica non più sufficiente a garantire la qualità cercata.
La Fava Tonka in profumeria
La materia prima naturale utilizzata in profumeria si ottiene per estrazione con solvente a freddo dei semi di fava tonka; l’estratto che si ottiene alla fine del processo è l’assoluta di fava tonka, un prodotto semi-solido di colore giallo ambra dove il contenuto di cumarina raggiunge il 30-40%.
L’assoluta di fava tonka ha una ricchezza e varietà olfattiva che va oltre la presenza della sola cumarina: il suo profilo odoroso è ricco, dolce, caldo, avvolgente con sfaccettature mandorlate, vanigliate e caramellate. Ricorda l’odore di fieno tagliato lasciato al sole, un sentore misto dolce ed erbaceo. Spesso si ritrovano descrizioni che riportano anche all’odore del tabacco ma questo è dovuto al fatto che in passato estratti di fava tonka venivano usati nella lavorazione delle foglie di tabacco che ne rendeva l’aroma finale nell’uso piu rotondo e gradevole.
Molecole sintetiche
Per arricchire il profilo olfattivo caratteristico legato alla fava tonka e anche per diminuire o sostituire l’uso della cumarina nelle fragranze, poiché il suo utilizzo è stato regolamentato in quanto potenziale allergene, sono state proposte dalle aziende produttrici di materie prime nuove molecole; fra queste ricordiamo il Koumarone®, che mima perfettamente l’odore della cumarina e che può essere utilizzato in quantità 10 volte inferiore rispetto alla cumarina stessa, mentre il lato mandorlato e dolce è ritrovabile con l’uso dei lattoni a sei, sette e otto atomi di carbonio, (gamma esalattone, gamma eptalattone e gamma octalattone).
I profumi che consiglia Profumeria Lorenzi
Nuit et Confidences (Annick Goutal): il suadente aroma della fava tonka trova il suo palcoscenico ideale nella piramide di questo notturno orientale che stordisce con la sua scia cremosa e persistente. La nuance tentatrice del seme esotico spicca in tutto il suo splendore grazie al sostegno di note ricche di evocazione, come incenso, vaniglia e muschio bianco.
The Tragedy of Lord George (Penhaligon’s): Maschile e aristocratico dalla prima all’ultima goccia, ma non drammatico come è suggerito dal suo nome. Questa composizione poggia le sue nobili fondamenta su una pregiata qualità di fava tonka dai sentori profondi e caramellati: una base perfetta e rotonda per un profumo “di razza” che si ubriaca di brandy nelle note di testa e nel cuore rivendica il suo fascino nobile con tocchi legnosi e di ambra.
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